Assegno unico 2022, importo da 50 a 175 euro per figlio: ISEE, domanda e novità

Assegno unico 2022, è stato approvato il decreto attuativo. L’importo riconosciuto andrà da 50 a 175 euro, somma base alla quale si aggiungono le maggiorazioni. Dai requisiti ISEE fino ai tempi per fare domanda, facciamo il punto delle novità.

Assegno unico 2022, tutto pronto per l’avvio del nuovo sostegno economico alle famiglie con figli.

Il decreto legislativo approvato il 18 novembre 2021 definisce importi, requisiti ISEE e tempi per fare domanda. L’assegno unico partirà dal 1° marzo 2022, ma già da gennaio sarà possibile presentare richiesta all’INPS.

L’importo riconosciuto sarà graduato in base al valore dell’ISEE, e per i figli fino a 18 anni andrà da 50 euro a 175 euro, somma alla quale bisognerà aggiungere le maggiorazioni spettanti in caso di presenza, ad esempio, di tre figli o per i nuclei familiari in cui ambedue i genitori lavorano.

Dai 18 ai 21 anni l’importo riconosciuto sarà pari a 85 euro, ma sarà necessario che il figlio si impegni in percorsi di studio, lavoro o formazione per poterne beneficiare.

Il limite ISEE previsto per poter beneficiare dell’assegno unico in misura piena è fissato a 15.000 euro. Dal 2022 e fino al 2025 è inoltre riconosciuta una maggiorazione provvisoria per i nuclei con ISEE fino a 25.000 euro percettori degli ANF, che servirà per garantire la graduale transizione dalle “vecchie” alle nuove misure di sostegno alla genitorialità.

Assegno unico 2022, importo da 50 a 175 euro per figlio: ISEE, domanda e novità

Si partirà da gennaio con le domande, ma per i pagamenti bisognerà attendere il 1° marzo 2022, data a partire dalla quale l’assegno unico prenderà il posto degli attuale strumenti frammentati di sostegno alla genitorialità.

L’assegno unico spetterà mensilmente, da marzo a febbraio dell’anno successivo. Una misura a carattere universalistico, che si baserà sul valore dell’ISEE esclusivamente per determinare l’importo riconosciuto.

L’assegno mensile spettante per i figli minorenni sarà pari a 175 euro per i nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro. Superata tale sogli si ridurrà gradualmente, fino a raggiungere l’importo minimo di 50 euro per le famiglie con ISEE pari o superiore a 40.000 euro.

Per i figli maggiorenni e fino a 21 anni spetterà un importo pari a 85 euro con ISEE fino a 15.000 euro e gradualmente ridotto, fino a raggiungere la soglia base di 25 euro mensili. L’erogazione dell’assegno sarà in ogni caso subordinata allo svolgimento di attività di studio, formazione o lavoro.

FattispecieImporto assegno unico
Dal 1° figlio (fino a 18 anni)Da 175 a 50 euro
Da 18 a 21 anniDa 85 a 25 euro
Figli con disabilità (età superiore a 21 anni)da 85 a 25 euro

Al fine di consentire la graduale transizione alle nuove misure a sostegno dei figli a carico e di garantire il rispetto del principio di progressività, dal 2022 al 2025 viene inoltre previsto il riconoscimento di una maggiorazione di natura transitoria, esclusivamente per i nuclei familiari con ISEE fino a 25.000 euro.

L’importo aggiuntivo, da calcolare secondo una formula dettagliata dal testo del decreto, spetterà per intero dal 1° marzo 2022, mentre:

  • sarà pari a 2/3 nel 2023;
  • sarà pari a 1/3 per il 2024 e per i mesi di gennaio e febbraio 2025.

Assegno unico 2022, importo più alto per famiglie numerose, madri giovani e famiglie bi-reddito

Non sono tanto gli importi base, quanto le maggiorazioni la vera novità del nuovo strumento. In base alla situazione specifica del nucleo familiare sarà infatti possibile beneficiare di un importo aggiuntivo.

Ad esempio, dal terzo figlio in poi l’assegno unico sarà maggiorato, sempre secondo lo stesso schema dei requisiti ISEE, per un importo aggiuntivo dagli 85 ai 15 euro mensili.

Una specifica disciplina è prevista per le famiglie con figli disabili, secondo lo schema di seguito riportato:

  • per i figli disabili minorenni, verrà riconosciuta una maggiorazione pari a 105 euro in caso di non autosufficienza, a 95 euro in caso di disabilità grave e a 85 euro in caso di disabilità media;
  • per i figli disabili maggiorenni e fino a 21 anni, la maggiorazione sarà pari a 50 euro mensili.

Le giovani madri fino a 21 anni avranno diritto ad una maggiorazione pari a 20 euro al mese per figlio.

Al fine di incentivare il lavoro femminile, per i nuclei in cui ambedue i genitori lavorano è inoltre prevista una maggiorazione pari a 30 euro in caso di ISEE fino a 15.000 euro, gradualmente ridotta fino ad azzerarsi in caso di ISEE pari o superiore a 40.000 euro.

Alle famiglie con quattro o più figli spetterà inoltre una maggiorazione pari a 100 euro al mese per nucleo.

FattispecieImporto assegno unico “maggiorato”
Dal terzo figlioMaggiorazione da 85 a 15 euro
Figli con disabilità (fino a 18 anni)Maggiorazione di 105, 95 o 85 euro
Figli con disabilità (da 18 a 21 anni)Maggiorazione di 50 euro
Madri di età inferiore a 21 anniMaggiorazione di 20 euro per figlio
Famiglie in cui ambedue i genitori sono titolari di redditi da lavoroMaggiorazione di 30 euro per figlio, fino a 15.000 euro. Riduzione e azzeramento per ISEE superiori a 40.000 euro
Famiglie con quattro o più figliMaggiorazione forfettaria di 100 euro al mese
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Assegno unico 2022, chi potrà fare domanda INPS

Il decreto approvato dal Governo fissa le condizioni generali previste per poter presentare domanda INPS.

L’assegno unico spetterà nel rispetto dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno:

  • cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato extraUE in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
  • soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • residente e domiciliato in Italia;
  • sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

La domanda d’accesso dovrà essere presentata all’INPS, in modalità telematica, ovvero tramite istituti di Patronato.

L’invio dovrà essere effettuato da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale e il pagamento spetterà dal mese successivo a quello di presentazione dell’istanza. Sarà retroattivo, e verrà pagato da marzo, in caso di invio della domanda entro il 30 giugno 2022.

Assegno unico 2022 al posto di detrazioni per i figli a carico e bonus per le famiglie

Con l’introduzione dell’assegno unico spariranno molte agevolazioni alle famiglie ad oggi vigenti.

A prevederlo è la legge delega n. 46 del 1° aprile 2021, e il decreto legislativo del 18 novembre 2021 fissa i tempi per la transizione al nuovo strumento di sostegno universale.

Nel dettaglio, l’assegno unico porterà al graduale superamento o soppressione delle seguenti agevolazioni a partire dal 1° marzo 2021:

  • assegni familiari per i nuclei composti da almeno 3 figli minori;
  • detrazioni fiscali per i figli a carico, che resteranno esclusivamente per i figli per i quali non è previsto il riconoscimento dell’assegno unico.
  • assegni al nucleo familiare (ANF).

Sarà abrogato dal 1° gennaio 2021 il bonus mamme domani, così come il bonus bebé.

Non dovrebbe venir meno invece il bonus asilo nido, unica misura non elencata all’intero della legge delega sull’assegno unico tra quelle da abolire.

Assegno unico 2022 a rischio caos, tra ISEE e domande

In attesa dell’avvio dell’assegno unico, quel che è certo è che a gennaio si registrerà inevitabilmente un aumento delle richieste di ISEE, parametro che verrà utilizzato per il calcolo dell’importo riconosciuto.

Dovrà richiedere il nuovo ISEE anche chi ha attualmente un’attestazione in corso di validità, in scadenza il 31 dicembre 2021.

Bisognerà poi gestire la procedura operativa per le domande dell’assegno unico che, come da prassi, dovranno essere presentate all’INPS dopo la pubblicazione delle istruzioni operative.

Secondo quanto previsto dal decreto approvato il 18 novembre 2021, l’INPS avrà 20 giorni di tempo per mettere a disposizione dei contribuenti le indicazioni operative. Tempi che è fondamentale rispettare, per garantire un avvio della misura senza intoppi tecnici.

In ballo non c’è solo il rischio di ingolfare la macchina amministrativa dell’INPS e affollare gli uffici di CAF e professionisti, ma anche di dilatare i tempi per il pagamento dell’assegno unico, motivo per il quale è prevista una sorta di “staffetta” tra misure vigenti e assegno universale.(fonte:informazionefiscale.it)

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