Reddito di cittadinanza in scadenza, nuova domanda per il rinnovo

Reddito di cittadinanza in scadenza per chi ha fatto domanda a marzo 2019: dopo il termine di 18 mesi, è possibile continuare a percepire il beneficio presentando una nuova domanda. Si attendono ancora indicazioni da parte dell’INPS.

Reddito di cittadinanza in scadenza: il mese di settembre 2020 segna il termine dei primi 18 mesi di erogazione per chi ha presentato domanda nel mese di marzo scorso.

La prima importante scadenza porterà alla necessità di presentare domanda di rinnovo per tanti percettori dell’assegno riconosciuto dall’INPS. Secondo i primi dati pubblicati dall’INPS, nel mese di aprile risultavano già presentate oltre 800.000 domande per il reddito di cittadinanza.

Per molti di questi, il diritto all’erogazione del reddito di cittadinanza cesserà quindi a settembre. Il beneficio economico è riconosciuto per 18 mesi, ma dopo la scadenza ed in caso di permanenza dei requisiti richiesti, è possibile presentare domanda di rinnovo.

Su come fare, quali documenti servono e quali tempistiche seguire restano ancora molte perplessità. Si attendono istruzioni da parte dell’INPS.

In attesa di novità, riepiloghiamo di seguito quali sono le indicazioni previste ad oggi in merito a rinnovo, scadenza e requisiti per il reddito di cittadinanza.

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Reddito di cittadinanza in scadenza, nuova domanda per il rinnovo

La durata del reddito di cittadinanza è pari a 18 mesi, termine di scadenza da calcolare a partire dalla data di presentazione della domanda.

Il beneficio riconosciuto dall’INPS può essere rinnovato per ulteriori 18 mesi, previa sospensione dal pagamento per un periodo pari ad un mese prima di ciascun rinnovo.

La sospensione di un mese dopo la scadenza non si applica alla pensione di cittadinanza, il cui pagamento è quindi continuativo.

Sono queste le regole generali su scadenza e rinnovo del reddito di cittadinanza, disciplinate dall’articolo 3, comma 5, del Decreto-legge del 28/01/2019 n. 4, il cosiddetto decretone che ha dato il via alla misura, affidandone la gestione all’INPS.

Il rinnovo del reddito di cittadinanza, dopo la scadenza dei 18 mesi, è subordinato all’invio di una nuova domanda, necessaria anche al fine di attestare il mantenimento dei requisiti per la percezione della prestazione economica.

Ed è proprio su tempi e modalità di invio della richiesta di rinnovo che emergono dubbi da parte di chi si trova al termine dei 18 mesi. L’invio potrà essere effettuato da subito, oppure bisognerà aspettare che decorra il mese di sospensione previsto dalla norma?

Domanda di rinnovo per il reddito di cittadinanza, si attendono istruzioni dall’INPS

Secondo l’opinione di molti addetti ai lavori, la domanda di rinnovo per il reddito di cittadinanza dovrà essere presentata a partire dal mese di ottobre 2020, ovvero dopo il mese di sospensione previsto per legge.

Più che di interpretazioni, però, c’è bisogno di indicazioni certe da parte dell’INPS, che ancora non ha reso noti tempi e modalità di rinnovo dopo la scadenza dei 18 mesi.

Quel che ad oggi è certo sono i requisiti per poter ripresentare domanda. Il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di determinate caratteristiche relative a redditi, patrimoni e residenza.

Rimandando alla guida completa al reddito di cittadinanza per informazioni più dettagliate, ricordiamo che il beneficio spetta a chi rispetta i seguenti requisiti:

  • in merito alla residenza e al soggiorno, chi ne fa richiesta deve essere:
    • in possesso della cittadinanza italiana o di Paesi che fanno parte dell’Unione Europea, o deve esserci un familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o ancora cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
    • essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due, considerati al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in modo continuativo;
  • per quanto riguarda i requisiti reddituali e patrimoniali, il nucleo familiare deve possedere:
    • un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), ci cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, numero 159, inferiore a 9.360 euro;
    • un valore del patrimonio immobiliare, in Italia e all’estero, come definito a fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ad una soglia di euro 30.000;
    • un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo; i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente in condizione di disabilità e di euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza;
    • un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza previsto. La predetta soglia è incrementata ad euro 7.560 ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. In ogni caso la soglia è incrementata ad euro 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione, come da dichiarazione sostitutiva unica ai fini ISEE;
  • per quanto riguarda il godimento di beni durevoli, nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità:
    • di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta;
    • di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc;
    • motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
    • di navi e imbarcazioni da diporto.

Per ulteriori dettagli, consigliamo di consultare il portale del Ministero del Lavoro dedicato al reddito di cittadinanza (fonte:informazionefiscale.it)

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