Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: l’INPS blocca la cancellazione dei debiti

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro sospeso per i debiti INPS: la conferma arriva dal Presidente Boeri, ancora in attesa di chiarimenti sui ruoli da cancellare e sul calcolo della soglia per l’annullamento.

Stralcio delle cartelle fino a 1.000euro bloccato per i ruoli relativi ai contributi INPS che, al momento, risultano sospesi.

Il tema è stato affrontato dal Presidente Boeri che, nel corso dell’Audizione in Senato del 4 febbraio 2019 ha confermato la problematica sollevata negli ultimi giorni da molti contribuenti.

La cancellazione automatica delle mini cartelle del periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010 non è ancora avvenuta per i debiti INPS, in quanto l’Istituto è in attesa di chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.

Chiarimenti che tardano ad arrivare, ma che riguardano una questione tutt’altro che secondaria: il limite di 1.000 euro è da calcolarsi con o senza le sanzioni civili maturate?

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: l’INPS blocca la cancellazione dei debiti

I contribuenti con cartelle relative a contributi INPS non pagati dovranno attendere ancora per sapere se saranno o meno annullate d’ufficio (la verifica può essere fatta anche online).

La questione che ha causato la sospensione dello stralcio automatico delle cartelle di importo fino a 1.000 euro è tutt’altro che secondaria e se ne era parlato già nei giorni immediatamente successivi all’approvazione della misura contenuta nel Decreto Fiscale n. 119/2018.

Come si calcola il limite dei 1.000 euro? Secondo L’INPS nella soglia che determina la possibilità di beneficiare della cancellazione automatica del debito contributivo bisogna considerare anche le sanzioni civili maturate dopo la consegna dei carichi all’agente della riscossione e fino al 24 ottobre 2018 (data di entrata in vigore della norma).

È diversa, invece, l’interpretazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, con la nota n.722/2019 del 23/01/2019 ritiene che la soglia dei 1.000 euro debba essere intesa esclusivamente con riguardo al valore del debito affidato originariamente agli agenti.

L’INPS è in attesa di un chiarimento da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ma al netto di ciò è chiara l’opinione contraria del Presidente uscente, Tito Boeri, nei confronti delle misure di condono varate dal Governo.

L’annullamento automatico dei debiti relativi a contributi non versati, seppur riguardi carichi di modesto importo, rischia di mandare in rosso i conti dell’INPS e la problematica è stata affrontata senza giri di parole da Boeri nel corso dell’Audizione in Senato del 4 febbraio 2019.

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro, conti INPS a rischio

Il Presidente Boeri lo ribadisce: lo stralcio delle mini cartelle avrà un effetto negativo per i conti dell’Istituto. “Nel caso di contributi dovuti dai datori di lavoro, il principio di automatismo delle prestazioni comporta, a fronte del mancato introito contributivo, il permanere degli oneri a titolo di prestazioni a carico del FPLD. In altre parole si ampia la forbice fra pensioni erogate e pensioni pagate dai contributi versati.”

Insomma, considerando che lo stralcio potrebbe riguardare in molti casi anche debiti relativi a contributi non pagati dalle aziende nei confronti dei propri dipendenti, l’INPS si troverà a dover fare i conti con un ammanco di entrate, e con il conseguente aumento dell’ormai noto debito contributivo.

Non solo sullo stralcio delle mini cartelle, ma anche in merito al saldo e stralcio per i contribuenti in difficoltà economica il Presidente Boeri è tutt’altro che morbido.

Saldo e stralcio delle cartelle, così

Il saldo e stralcio delle cartelle consentirà ai contribuenti persone fisiche in grave e comprovata difficoltà economica di pagare in misura ridotta i debiti fiscali e contributivi relativi a carichi affidati tra il 2000 e il 2017.

L’importo dovuto sarà determinato in base al valore ISEE del nucleo familiare, che non dovrà superare i 20.000 euro, e sarà calcolato su tre diversi scaglioni, con aliquote pari al 16%, al 20% ed al 35%.

Con riferimento ai debiti contributivi, la definizione agevolata limita il pagamento a una frazione delle somme dovute a titolo di capitale, azzerando le somme dovute a titolo di sanzioni civili.

Per il Presidente Boeri: “viene agevolato nel pagamento di cartelle spesso derivanti da omessa dichiarazione chi risulta avere un basso ISEE, che però è a sua volta costruito in base a dichiarazioni DSU fondate in parte su dichiarazioni fiscali precedenti. In altre parole, chi non dichiara al fisco i propri redditi non li deve dichiarare nemmeno per l’ISEE, che così risulta (ceteris paribus) basso, ed evita di dover pagare quanto dovuto.”

In presenza di una forte correlazione tra redditi non dichiarati ai fini Irpef, conseguenti sottodichiarazioni DSU e cartelle esattoriali, “è come se lo Stato stesse selezionando gli evasori in senso lato, nel senso di sottodichiaranti, per attribuire loro il beneficio dell’abbattimento del quantum dovuto.”

Una critica pesante verso le misure condonistiche varate dal Governo, che oltre a mettere a rischio la tenuta dei conti dell’INPS e del sistema previdenziale italiano, rischiano di avvantaggiare contribuenti tutt’altro che in reale difficoltà economica.

È interessante infine il dato relativo a chi saranno i beneficiari del saldo e stralcio delle cartelle.

La tabella sopra riportata è stata redatta dall’INPS confrontando i dati relativi ad avvisi di addebito del periodo 2011-2017 con i dati dell’archivio ISEE.

La norma consentirà ai contribuenti di pagare i propri debiti contributivi beneficiando di una riduzione dell’80% dell’importo dei contributi e delle sanzioni.

La misura interesserà circa 700.000 commercianti, artigiani e lavoratori agricoli.(fonte: informazionefiscale.it)

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