Bonus 600 euro, al via il pagamento INPS: come controllare la data di accredito

L’INPS avvia il pagamento del bonus 600 euro, relativo al mese di aprile: dal 21 maggio 2020 sono previsti i primi accrediti dell’indennità prorogata dal decreto Rilancio. Ecco come controllare la data di accredito.

Al via il pagamento del bonus di 600 euroarrivano i primi accrediti dell’indennità spettante per il mese di aprile 2020, a partire dal 21 maggio.

Dopo il rodaggio degli scorsi mesi, e l’imbarazzante ritardo nei pagamenti del bonus per le partite IVA, l’INPS si fa trovare pronta per il pagamento della seconda tranche del bonus di 600 euro.

Già dalla giornata di ieri, accedendo al Fascicolo Previdenziale sul sito INPS, è possibile verificare la data di accredito del bonus di 600 euro di aprile. Sui propri canali social, l’INPS conferma che è in corso di questi giorni il pagamento del bonus di 600 euro per gli oltre 3.500.000 richiedenti che lo hanno già ricevuto.

Restano ancora in stallo, però, diverse domande relative alla prima erogazione dell’Indennità Covid-19 introdotta dal decreto Cura Italia, e non mancano gli imprevisti neppure sul nuovo accredito spettante per il mese di aprile: molti segnalano modifiche alle date di accredito, con un rinvio di circa una settimana, dal 21 maggio al 25 o 28.

Bisognerà invece aspettare per il bonus di 1.000 euro riconosciuto per il mese di maggio. Sarà l’INPS, con apposita circolare, ad illustrare le modalità di presentazione delle domande.

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Bonus 600 euro, al via il pagamento INPS: sul Fascicolo Previdenziale la data di accredito

Le segnalazioni sull’avvio immediato dei nuovi pagamenti per il bonus di 600 euro arrivano dai social, e vengono confermati dall’INPS che annuncia l’avvio della seconda ondata di accrediti, subito dopo la pubblicazione del decreto Rilancio.

La data di pagamento può essere verificata accedendo al proprio Fascicolo Previdenziale. In molti casi viene indicato il 21 maggio 2020 come primo giorno utile per l’erogazione del bonus di 600 euro, in altri il 25 ovvero il 28 maggio.

Al netto dell’attesa differenziata, è da evidenziare che i tempi di accredito sono nettamente più veloci rispetto a quanto successo a marzo. C’è da evidenziare però che ci sono ancora molte partite IVA la cui domanda è ancora in attesa di esito e che, pertanto, non hanno ancora ricevuto il pagamento della prima mensilità del bonus di 600 euro.

Una situazione paradossale riguarda gli iscritti alla Gestione Separata INPS. Sono diversi quelli ai quali la domanda è stata respinta o sospesa in quanto risultano non iscritti alla specifica gestione previdenziale. La richiesta dell’Istituto è quello di inviare documenti che provino l’iscrizione, entro il termine di 20 giorni.

Bisogna quindi trasmettere all’INPS dati che sono evidentemente già in possesso dell’Istituto, con un ulteriore aggravio di adempimenti ed un’attesa che è tutt’altro che giustificabile.

Per il bonus 1.000 euro servirà fare domanda

Se il pagamento del secondo bonus di 600 euro è più veloce, per l’indennità di 1.000 euro sarà necessario attendere. Bisognerà presentare nuovamente domanda, allegando i documenti utili a certificare il possesso dei requisiti richiesti.

Rimandando all’articolo dedicato per tutti i chiarimenti, sintetizziamo di seguito chi avrà diritto al bonus di 1.000 euro per il mese di maggio:

  • i liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito comprovate perdite (riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020 rispetto a quello del secondo bimestre 2019);
  • i lavoratori titolari di rapporti di co.co.co. iscritti alla gestione separata INPS non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che hanno cessato il rapporto di lavoro entro la data del 19 maggio 2020.
  • i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI.

Sarà necessario presentare una nuova domanda, secondo le regole che verranno illustrate dall’INPS con apposita circolare.(fonte:informazionefiscale.it)

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