Reddito di cittadinanza: benefici per disabili

Esonero dal patto per il lavoro e per l’inclusione sociale, patrimonio mobiliare più elevato, rifiuto al trasferimento: agevolazioni reddito di cittadinanza per disabili e loro familiari.

I disabili appartenenti a un nucleo familiare in condizioni di bisogno economico vedranno a breve aumentare le prestazioni a cui hanno diritto: grazie al reddito di cittadinanza, difatti, tutti coloro che si trovano al di sotto della soglia di povertà, e che possiedono determinati requisiti patrimoniali, potranno ricevere un trattamento pari a un massimo di 780 euro al mese.

Chi percepisce già un trattamento dall’Inps legato all’invalidità, ad esempio la pensione d’invalidità civile o l’assegno di accompagnamento, vedrà dunque aumentare l’importo mensile spettante, sussistendo le condizioni per il reddito di cittadinanza: inoltre, rispetto alla generalità di aventi diritto al sussidio, i disabili avranno delle agevolazioni in più. In base a quanto emerge dal decreto in  materia di reddito di cittadinanza e pensioni, in particolare, le persone con disabilità possono non essere obbligate a sottoscrivere il patto per il lavoro e il patto per l’inclusione sociale, né sono obbligate ad accettare un’offerta di lavoro lontano da casa. Inoltre, i limiti relativi al patrimonio mobiliare posseduto dal nucleo familiare (conti, libretti, depositi, carte prepagate…) sono più elevati, se c’è un componente con disabilità.

Considerando che il decreto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni potrebbe essere modificato nella conversione in legge, potrebbero essere approvate delle nuove proposte in merito alle agevolazioni per persone con disabilità: ad esempio, si vorrebbe innalzare il limite di reddito Isee dei nuclei familiari con componenti disabili a 15mila euro.

Ma procediamo per ordine e facciamo il punto della situazione sul reddito di cittadinanza: benefici per disabili, come funziona il sussidio e quali sono le condizioni per percepirlo, che cosa succede a chi ha già diritto ai sussidi per invalidità.

Chi sono i disabili che hanno diritto al reddito di cittadinanza?

Il decreto sul reddito di cittadinanza definisce le persone con disabilità come coloro che sono considerati disabili ai fini Isee. Che cos’è l’Isee? L’Isee è l’indicatore della situazione economica equivalente, in parole semplice un indice che “misura la ricchezza” delle famiglie (se vuoi approfondire puoi leggere la nostra Guida alla dichiarazione Isee).

Ma chi è disabile ai fini Isee? Risulta disabile chi soddisfa le condizioni indicate nell’Allegato 3 al decreto Isee [1]: il decreto, in particolare, differenzia le persone con disabilità media dalle persone con disabilità grave e dai non autosufficienti. Vediamo chi rientra nelle definizioni, in base alla tabella sottostante.

Categorie Disabilità Media Disabilità Grave Non autosufficienza
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 67 anni – Invalidi 67-99% – Inabili totali – Cittadini di età compresa tra 18 e 65 anni con diritto all’indennità di accompagnamento
Invalidi civili minori di età – Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (diritto all’indennità di frequenza) – Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla L. 449/1997, art. 8 o della L. 388/2000, art. 30 Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento
Invalidi civili Over 65 (dal 2019 over 67) – Over 65 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67-99% – Over 65 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% ( – Cittadini Over 65 con diritto all’indennità di accompagnamento
Ciechi civili – Art 4 L. 138/2001 – Ciechi civili parziali – Ciechi civili assoluti
Sordi civili – Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica – Sordi pre-linguali
INPS – Invalidi (L. 222/84, artt. 1 e 6 – D.Lgs. 503/92, art. 1, comma 8) – Inabili (L. 222/84, artt. 2, 6 e 8) – Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa
INAIL – Invalidi sul lavoro 50-79%- Invalidi sul lavoro 35-59% – Invalidi sul lavoro 80-100%- Invalidi sul lavoro -59% – Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa
INPS gestione ex INPDAP – Inabili alle mansioni – Inabili (L. 274/1991, art. 13 – L. 335/95, art. 2)
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra – Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 – Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 – Invalidi con diritto all’assegno di superinvalidità
Handicap – Art 3 comma 3 L.104/92: handicap in situazione di gravità

Chi sono i disabili appartenenti alle categorie protette?

Nella parte in cui si stabiliscono le misure di politica attiva del lavoro a cui i beneficiari del reddito di cittadinanza devono partecipare, il decreto stabilisce l’esonero per i disabili potenzialmente beneficiari del collocamento mirato (che, comunque, sono tenuti agli obblighi previsti dalla legge 68 [2]). La legge sul collocamento mirato [2] comprende, tra i disabili che beneficiano di misure in materia di lavoro, delle categorie differenti.

Appartengono alle categorie protette e possono iscriversi alle relative liste speciali:

  • le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali ed i portatori di handicap intellettivo, in possesso di riduzione della capacità lavorativa(invalidità) superiore al 45%;
  • gli invalidi del lavoro, con un grado di invalidità, accertato dall’Inail, superiore al 33%;
  • ciechi assoluti o le persone con un residuo visivo non superiore a 1/10 a entrambi gli occhi;
  • sordomuti, cioè le persone colpite da sordità sin dalla nascita o prima dell’apprendimento della parola;
  • le persone che percepiscono l’assegno di invalidità civile, per accertamento da parte dell’Inps di una riduzione permanente a meno di 1/3 della capacità lavorativa;
  • gli invalidi di guerra, gli invalidi civili di guerra e gli invalidi per servizio con minorazioni ascritte dalla 1° all’8° categoria.

Gli invalidi totali (con percentuale di invalidità pari al 100%) possono iscriversi nelle liste speciali per accedere al lavoro o a percorsi di inserimento mirato, ma soltanto se possiedono ancora una residua capacità lavorativa.

Come funziona il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza consiste in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore di coloro che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà.

È considerato al di sotto della soglia di povertà ai fini del reddito di cittadinanza chi possiede un reddito inferiore ai 780 euro mensili, in caso di nucleo familiare che paga l’affitto o il mutuo, con un solo componente: in caso di nucleo con più componenti, il reddito è aumentato dello 0,4 per ogni componente maggiorenne e dello 0,2 per ogni componente minorenne, sino a un massimo di 2,1, quindi di 1.638 euro al mese. Con riferimento al singolo componente, bisogna anche possedere una soglia di reddito personale non superiore ai 6mila euro annui, che sale a 7.560 euro se il beneficiario ha dai 65 anni in su, quindi ha diritto alla pensione di cittadinanza.

L’indicatore Isee della famiglia (si tratta, in pratica, di un indice che “misura la ricchezza delle famiglie”) richiesto per il diritto al sussidio ammonterà a 9.360 euro. Inoltre sono previsti limiti legati al patrimonio mobiliare e immobiliare.

La prestazione sarà erogata con una carta acquisti, una sorta di bancomat, che consentirà di pagare le utenze, di acquistare beni e di prelevare contanti sino a 100 euro al mese.

Chi ha diritto al reddito di cittadinanza?

Possono chiedere il reddito di cittadinanza i cittadini maggiorenni che soddisfano le seguenti condizioni:

si trovano in stato di disoccupazione o risultano inoccupati (cioè hanno perso il posto o non hanno mai lavorato); coloro che hanno presentato le dimissioni sono esclusi dal reddito per un anno (in questo caso è escluso l’intero nucleo familiare), così come i detenuti ed i ricoverati in una struttura a carico dello Stato;

  • sono cittadini italiani, europei o extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo;
    sono residenti stabilmente in Italia da almeno 10 anni;
  • percepiscono un reddito o una pensione inferiore alla soglia di povertà, cioè sotto i 780 euro mensili, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza;
  • possiedono un Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro;
  • possiedono un valore del reddito familiare inferiore a 6 mila euro, per il singolo componente, o a 7.560 euro, in caso di pensione di cittadinanza; l’importo è elevato sino a 9.360 euro per chi paga l’affitto o il mutuo ed è da adeguare col parametro della scala di equivalenza;
  • possiedono al massimo due immobili nel nucleo familiare, ma il secondo immobile non deve avere un valore superiore a 30mila euro;
  • possiedono un patrimonio mobiliare familiare (conti, carte prepagate, titoli, libretti, partecipazioni…) non superiore a 6mila euro; la soglia è incrementata di 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10 mila euro, incrementati di ulteriori mille euro per ogni figlio successivo al secondo; i massimali sono ulteriormente incrementati di 5mila euro per ogni componente con disabilità, come definita a fini Isee, presente nel nucleo;
  • nessun componente del nucleo deve possedere autoveicoli con cilindrata superiore a 1.600 cc e motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità;
  • nessun componente del nucleo deve possedere navi o imbarcazioni da diporto.

Patto per il lavoro e per l’inclusione sociale

Il reddito di cittadinanza spetta se i componenti del nucleo familiare maggiorenni:

  • dichiarano immediata disponibilità al lavoro;
  • aderiscono ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale: il percorso prevede attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi, ed ulteriori impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.

Sono tenuti a rispettare questi obblighi tutti i componenti del nucleo familiare che siano maggiorenni, non già occupati e non frequentanti un regolare corso di studi o di formazione.

Sono esonerati dagli obblighi del percorso personalizzato anche i componenti del nucleo di età pari o superiore a 67 anni ed i disabili, come definiti dalla normativa sul collocamento mirato.

Possono essere esonerati da alcuni obblighi legati all’accettazione delle offerte di lavoro i disabili, come definiti ai fini Isee, e le persone con carichi di cura.

Benefici reddito di cittadinanza per disabili

disabili, in base a quanto previsto nel decreto sul reddito di cittadinanza, hanno delle agevolazioni per accedere al sussidio. In particolare:

  • possono essere esclusi dall’obbligo di sottoscrivere il patto per il lavoro e per l’inclusione sociale; se esclusi, non devono impegnarsi nelle attività di politica attiva del lavoro e non sono soggetti alle misure di condizionalità per ricevere la prestazione;
  • possono essere esclusi dall’obbligo di accettare un’offerta di lavoro lontano da casa; se lo fanno, continuano a percepire il reddito di cittadinanza per tre mesi; questo trattamento di favore spetta anche ai componenti della famiglia;
  • se il loro nucleo familiare decade dal reddito di cittadinanza, i termini per presentare una nuova domanda sono ridotti a 6 mesi, anziché essere pari a 18 mesi;
  • il loro nucleo familiare beneficia di un incremento della soglia massima di patrimonio mobiliare (conti, carte, libretti, titoli, partecipazioni…) pari a 5mila euro;
  • il loro nucleo familiare può possedere autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi che precedono la domanda di sussidio, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, se si tratta di autoveicoli o motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità.

Benefici reddito di cittadinanza per chi assiste disabili

Chi appartiene a una famiglia in cui sono presenti minori di tre anni, disabili gravi o non autosufficienti, può essere esonerato dagli obblighi connessi alla fruizione del reddito di cittadinanza.

Inoltre, se nel nucleo familiare è presente un disabile, si ha diritto alle agevolazioni appena osservate: possibilità di rifiutare un lavoro distante da casa, possibilità di possedere auto e moto nuove di grossa cilindrata, se acquistate per il trasporto di un disabile, incremento della soglia massima di patrimonio mobiliare, termini ridotti per presentare una nuova domanda di sussidio.

Reddito di cittadinanza e trattamenti di assistenza

Il decreto prevede che, ai fini del diritto al reddito di cittadinanza, il reddito familiare:

  • è determinato al netto dei trattamenti di assistenza (ad esempio la pensione d’invaliditào inabilità civile, l’assegno di frequenza…) eventualmente inclusi nell’Isee;
  • include i trattamenti di assistenza in godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, escluse le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi, come l’assegno di accompagnamento.

Nel valore dei trattamenti di assistenza non rilevano:

  • il pagamento di arretrati;
  • le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi;
  • le esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi;
  • i rimborsi di spese sostenute;
  • i buoni servizio e gli altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi;
  • il  bonus bebè.

Le disposizioni osservate, ad ogni modo, potrebbero essere modificate, in quanto il decreto sul reddito di cittadinanza deve essere convertito in legge.(fonte:laleggepertutti.it)

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